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La semina dell’odio

La Cassazione ha deciso la linea dura contro gli immigrati con una sentenza in base alla quale gli irregolari vanno espulsi anche se hanno figli minori che frequentano le nostre scuole e sono nati in Italia. Ora, al di là del merito giuridico della sentenza (si sa il diritto è come un elastico, lo si può tirare a piacimento, tanto che una precedente sentenza sempre della Cassazione del gennaio scorso aveva sancito giusto il contrario), resta un fatto squisitamente sociale e politico. Proviamo ad immaginare un ragazzino che frequenti le nostre scuole dell'obbligo, proviamo ad immaginare se ad uno dei nostri figli di punto in bianco venisse sottratto per legge il proprio padre e rispedito a migliaia di chilometri di distanza senza alcuna certezza che potrà mai ritornare e che quel bambino possa rivederlo, mentre quel bambino è nato, cresciuto, ha stabilito relazioni affettive, si è legato ai luoghi del nostro paese. Con che conflitto interiore, con che dramma e che tensione potrà aff...

Aldrovandi. Depistaggi e negazione del diritto

Un altro giudice, il Gup Monica Bighetti, dunque diverso da quello del processo principale sulla morte di Federico Aldrovandi, venerdì 5 marzo ha confermato che ci fu favoreggiamento e omissione d'atti d'ufficio con la sentenza di condanna per tre poliziotti (Paolo Marino, Marco Pirani e Marcello Bulgarelli). Per il quarto Luca Casoni, rinviato a giudizio per non aver scelto il rito abbreviato, al momento il giudizio è sospeso. In una parola ci fu depistaggio delle indagini, come già era emerso nel corso del dibattimento del processo di primo grado agli autori materiali della morte di Federico e come è chiaramente scritto nelle motivazioni della sentenza del giudice Francesco Maria Caruso. Depistaggio sulla morte di un ragazzo di 18 anni per puro spirito di corpo. E' agghiacciante pensare che altri funzionari di polizia, come ho già avuto modo di scrivere su questo blog, lontano dall'immediatezza dei fatti e nel chiuso dei loro uffici, dunque a mente fredda, abbiano mes...

La fogna mediatica

"Fogna mediatica" per definire il diritto-dovere di giornali e Tv di informare non si era ancora sentito. Forse solo Berlusconi finora si era spinto a tanto nelle sue innumerevoli esternazioni contro la stampa rea di divulgare notizie sacrosante sui processi pendenti e le inchieste su di lui. Eppure queste parole sono state pronunciate da un magistrato, il procuratore capo della Repubblica di Ferrara, Rosario Minna, a margine di un'udienza preliminare per il processo Aldrovandi bis in cui è stata chiamata a testimoniare la pm Mariamanuela Guerra titolare della prima fase delle indagini sulla morte di Federico. Riferiscono le cronache che è piombato in aula all'insaputa di tutti (anche del sostituto titolare dell'inchiesta, Nicola Proto) per contestare al gup Monica Bighetti la decisione di convocare la Guerra per testimoniare della telefonata intercorsa tra lei e il dirigente delle volanti Paolo Marino di cui si dovrà decidere il rinvio a giudizio o meno per omiss...

Bologna. L’indecoroso piagnisteo del Pd

Dichiaro subito da che parte sto per rispetto nei confronti di chi legge, cosa che dovrebbe fare chiunque si rivolga ad un pubblico piccolo o grande che sia: disprezzo la cultura berlusconiana che, temo, stia attecchendo in molte parti della cosiddetta sinistra. Basti pensare alle innumerevoli espressioni dei conflitti di interessi ai più svariati livelli di cui, in una certa misura e se saranno confermate le accuse, è stato vittima anche l'ormai ex sindaco di Bologna. Detto questo, trovo indecoroso il piagnisteo del Pd sulla data delle elezioni di Bologna. Ma dico, cosa si aspettavano, che la maggioranza di governo corresse a varare un decreto per far votare i cittadini a marzo e togliere le castagne dal fuoco al Pd? Ma che favola è questa? È ovvio che il Pdl e i suoi alleati hanno tutto l'interesse a tenere sulla graticola il maggior partito di opposizione per un altro anno in una sfibrante e costante campagna elettorale, perché a botta calda il popolo del Pd confermerebbe la...

Delbono-Vendola. Modello bolognese VS modello pugliese

Quando la storia si fa beffe degli uomini! "C'è Delbono a Bologna", diceva lo slogan della campagna elettorale del candidato sindaco giocando sulle parole. Pane per i denti dei comici nostrani. Il sindaco uscente potrà, si spera, provare la sua estraneità penale ai fatti contestati, ma per intanto il danno è fatto e resterà a lungo come uno sfregio sul volto della città. La vera beffa che la storia si è presa il gusto di infliggere sta nella contemporaneità delle dimissioni di Delbono a Bologna e il trionfo, ad ottocento chilometri di distanza, in Puglia, di Nichi Vendola. Perché la definisco una beffa? Perché da un lato la forza spontanea dei cittadini, che non si sono fidati del più grande partito di opposizione, ha spazzato via i giochi dell'apparato alle primarie per la presidenza della Regione Puglia. Apparato del partito pugliese, sia detto per inciso, controllato da D'Alema che aveva paracadutato un proprio uomo. Dall'altro, invece, il più forte appara...

Riduzione delle tasse e morte della solidarietà

Dopo l'ennesima sparata di Berlusconi sulla riduzione delle tasse (di fatto solo per i redditi più alti) e della semplificazione del sistema tributario con la riduzione delle aliquote a solo due è utile ritornare ai principi della Costituzione, proprio quelli sanciti dalla prima parte nei principi fondamentali che lo stesso Schifani ha detto essere intoccabili. Bene, tra questi articoli della prima parte della nostra Carta fondamentale vi è l'articolo 53. Il secondo comma dice che "il sistema tributario è informato a criteri di progressività". Ora, si fa fatica a pensare che due sole aliquote, al 23 e 33%, possano rispondere ai requisiti di progressività perché è evidente anche ad un bambino di quinta elementare che il 23% su un reddito mensile lordo di 1400-1500 euro ha un peso superiore, in termini di potere d'acquisto e di assicurazione di una vita dignitosa, ben superiore al 33% su un reddito mensile, mettiamo, di 5000 euro lordi, per non parlare dei redditi ...

Il futuro del Popolo viola

Anche a Ferrara il "Popolo viola" sta cercando di darsi un'organizzazione grazie all'entusiasmo e all'impegno di alcuni giovani. Ho partecipato alla prima assemblea costitutiva giovedì scorso, 7 gennaio. La sensazione che ne ho ricavato è che dopo una prima spinta spontanea nata dalla rete ora si voglia dare un'organizzazione a questo movimento, ma la flessibilità, la spontaneità, la velocità propria del mondo di internet mal si adatta ad una trasposizione strutturata nel sociale. Lo straordinario successo della manifestazione di Roma deriva proprio da queste nuove modalità di comunicazione che funzionano se restano nel proprio ambito. Nel momento in cui si cerca di strutturarne l'esistenza al di fuori della rete il rischio inevitabile è di cadere in uno scimmiottamento delle strutture partitiche. Non certo per male fede, ma per un pizzico di ingenuità che deriva dall'entusiasmo di cui va dato merito a questi ragazzi di aver portato una ventata di ossi...