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Visualizzazione dei post da settembre, 2009

Aldrovandi, giustizia non è fatta

Ieri, 25 settembre 2009, era il quarto anniversario della morte di Federico Aldrovandi e anche ieri ci si è ritrovati davanti l'ippodromo, dove Federico fu ucciso. E' stata, come ha ricordato Patrizia, la mamma, la prima commemorazione dopo la sentenza di condanna di primo grado dei quattro agenti autori del pestaggio del ragazzo. Eppure, la sensazione che si ha è che giustizia non sia stata fatta. Non dal punto di vista processuale, perché il fatto che la sentenza abbia accolto in pieno l'ipotesi accusatoria è un grande risultato. Non è questo. Ciò che lascia un senso di angoscia è che quelli che dovrebbero essere "i servitori dello Stato", quindi dei cittadini, non abbiano ancora sentito il bisogno di chiedere perdono, di ammettere di aver sbagliato, di essersi fatti prendere la mano, di riconoscere un proprio grave deficit professionale, quando non addirittura una negligenza. Di dolersi per questo, di chiedere (questo avrebbero dovuto fare i sindacati e non una

Lettera aperta agli amministratori

Il mercato coperto che nelle intenzioni dovrebbe essere trasformato in parcheggio multipiano è il paradigma di un’epoca in cui gli spazi propri della socialità, dello scambio, del confronto tra le persone e le culture, del commercio, sono sacrificati all’auto. Tutto ciò che connota la partecipazione alla vita di una città cambia natura, funzione, scopo. Le strade e le piazze da bene comune di tutti i cittadini diventano luogo per l’occupazione privata da parte di una sola categoria di utenti: gli automobilisti che si contendono uno spazio sempre più limitato. Non perché la città si sia rimpicciolita come in “Alice nel paese delle meraviglie”. No. É che le auto tendono progressivamente ad aumentare di numero e devono contendersi una risorsa scarsa qual è, appunto, il territorio cittadino. Da qui le velocità sempre più sostenute per raggiungere il luogo di destinazione, per arrivare prima del collega d’ufficio e “soffiargli” il parcheggio più vicino al luogo di lavoro. Da qui l’aumento d