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Visualizzazione dei post da agosto, 2009

CENTRO DI CULTURA ISLAMICO: UNA PETIZIONE VERGOGNOSA

Il documento protocollato in Comune con la firma di 330 persone contro il Centro di Cultura Islamico che dovrebbe sorgere in via Traversagno a Ferrara è una vergogna. Mi limiterò a farne un’analisi linguistica. Dicono i firmatari di essere “molto allarmati perché la zona è già notevolmente degradata da impianti come turbogas e inceneritore e dalla presenza della cosiddetta ‘bomba ecologica’ della discarica di pneumatici di via Ca’ Rosa”. Ergo, non vogliamo altri rifiuti, rifiuti umani, monnezza, inquinamento, feccia della società e del mondo occidentale. E proprio come la monnezza, come si sa, nessuno la vuole nel cortile di casa propria, che si faccia, ma altrove, tanto che i firmatari la petizione chiedono “la collocazione della struttura in un’altra zona della città”. Magari avrebbero voluto la stessa cosa per l’inceneritore. Non si dicono contrari alla realizzazione del Centro per motivi culturali (come non lo erano all’inceneritore per motivi ambientali), né in via Traversagno né

Appello in difesa del Laboratorio Analisi Acqua di Pontelagoscuro

Per oltre tre anni l’azione congiunta delle moltissime sigle (associazioni, sindacato, forze politiche) che fanno parte del Comitato Locale Acqua pubblica e delle Istituzioni locali avevano frenato il piano di smantellamento di Hera del Laboratorio Analisi Acqua di Pontelagoscuro. Ora il nuovo Sindaco di Ferrara ha di fatto dato il via libera a Hera (di cui il Comune di Ferrara è socio al 2,4%) che, nella migliore tradizione di “trasparenza e partecipazione”, ha annunciato di utilizzare il mese di agosto per realizzare il Piano di riorganizzazione interna prevedendo un solo Laboratorio Analisi Acqua dell’Azienda a Sasso Marconi. Eppure questa scelta non riguarda solo i lavoratori del settore, ma tutti i cittadini; questa scelta non riguarda solo il Sindaco, ma l’intera Giunta e l’intero Consiglio Comunale. Riguarda tutti per due ragioni: la prima attiene al diritto di avere controlli certi sulla qualità dell’acqua che beviamo, che viene prelevata dal Po e resa potabile e sulla capacità

Ciclisti, pericolosi sovversivi

“Avrà un potere esplosivo che ancora non conosco?”, si chiede Paolo in un post su www.ilikebike.org a proposito della sua bici pieghevole che Trenitalia non accetta a bordo dei treni come bagaglio. Ebbene sì, caro Paolo. La bici ha più che un potere esplosivo, ha un potere sovversivo, dirompente sugli schemi della società dominata dal motore. “Come sempre, il futuro si nutre di una consapevolezza chiara del passato. La bicicletta diventa così simbolo di un futuro ecologico per la città di domani e di un’utopia urbana in grado di riconciliare la società con se stessa. [...] la bicicletta forse acquista un ruolo determinante per aiutare gli uomini a riprendere coscienza di loro stessi e dei luoghi in cui vivono, invertendo, per quanto li riguarda, il movimento che proietta le città fuori da loro stesse. Abbiamo bisogno della bicicletta, per ritrovare noi stessi, proprio mentre ritroviamo un centro nei luoghi in cui viviamo. La posta in gioco nel ricorso alla bicicletta non è quindi di p