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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Il dibattito sulla crisi: Cattaneo, Zibordi e "i due" Marattin

In ordine da sx: Zibordi, Cattaneo, Gessi e Marattin Pubblicata da ferraraitalia.it il 26/07/2014. La tavola rotonda di giovedì 24 luglio, “Una via d’uscita dalla crisi: proposte concrete per la ripresa economica” organizzata da ferraraitalia è stata da un lato un’occasione di approfondimento sprecata, non certo per demerito del moderatore, dall’altro l’occasione per toccare con mano, ancora una volta, quanto le diverse scuole di pensiero in campo economico fatichino a trovare un punto di incontro. L’occasione mancata credo vada attribuita innanzitutto all’assessore al bilancio del Comune di Ferrara Luigi Marattin, uno dei relatori, per la sua arroganza irritante. Ha esordito male definendo “una setta” i sostenitori degli altri due relatori, Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, e ha concluso peggio alzandosi e abbandonando la sala per essere stato interrotto da Zibordi. Un atteggiamento di chi non tollera di essere contraddetto e che pensa che ogni luogo sia un’aula universit

Hamas non può essere la risposta alla questione palestinese

Quello che sta facendo Israele è atroce e sbagliato, ma io non vorrei avere come paese confinante uno stato islamico integralista. C'è all'interno della questione palestinese un'altra questione palestinese che attiene ai rapporti di forza tra le diverse componenti dell'autorità nazionale. Morto Arafat, o assassinato come ormai sembra, la leadership palestinese è implosa e organizzazioni laiche com e Al Fatah sono state fagocitate da organizzazioni di ispirazione religiosa che in tutto il medioriente stanno prendendo il sopravvento. Arafat doveva morire anche per questo. Tutto questo al netto del fatto che il popolo palestinese ha diritto ad avere un proprio stato e che l'espansione israeliana nei territori palestinesi deve essere fermata. Ma, sinceramente, questo compito non può essere lasciato in mano ad Hamas. Questa guerra serve solo a rafforzare il consenso degli opposti estremismi, sia all'interno di Israele, sia all'interno del popolo