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Visualizzazione dei post da dicembre, 2009

A proposito di revisionismo storico

La Storia, Stefano Benni, "la Repubblica", 31/12/2000, ora in "Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili", Feltrinelli, 2001, pag. 153.   Da Storia d'Italia di Gasparri, Previti e Storace. Testo per le scuole medie dell'anno 2010. Ai primi del Novecento un giovane pittore di nome Adolf Hitler, si accorse che la dittatura comunista stava cingendo d'assedio la Germania e il mondo. Dopo essere stato perseguitato dalla magistratura e incarcerato, scrisse un veemente saggio sulla superiorità della razza nordica, che lo rese assai popolare. Egli si recò con una piccola scorta militare in Polonia, per promozionare le sue idee. Subito l'Europa filocomunista e parcondicionista gridò all'invasione e lo attaccò. Hitler si difese eroicamente. Per evitare danni ai civili, evacuò alcune città e sistemò gli abitanti in centri di accoglienza quali Auschwitz e Buchenwald. Purtroppo il grande numero di persone causò disagi e carenze nell'accoglienz

D'Alema visto da Benni

Vi propongo questo esilarante affresco su Massimo D’Alema quanto mai attuale. Confessioni di un povero compagno sul governo D’Alema, Stefano Benni, “la Repubblica”, 22/10/1998, ora in “Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili”, Feltrinelli, 2001, pag. 145. SCENA: una vecchia sezione comunista. Ai muri, poster sportivi. D’Alema in barca, Pantani in salita, il Papa che scia. Vicino al biliardo, un confessionale in mogano, nuovo di zecca. Un uomo entra e si inginocchia con aria contrita. UOMO – Sono la tessera duecentosedici, compagno. Vorrei confessarmi sul governo D’Alema. VOCE DA DENTRO – Non chiamarmi compagno, chiamami pure Padre. Da quanto non correggi la linea? - È molto tempo padre. Mi sembra…, era il periodo delle lotte alla Fiat… dell’occupazione della fabbrica, sa, non ho capito quali sono i nuovi riferimenti storici del partito… - Prima o dopo Piccolo grande amore? - Mi sembra prima. - Allora è davvero molto tempo. Hai fatto bene a venire. E dimmi, duecentosedici,

Prostitute. Geografia del sesso mercenario

Rocca, n. 22, 15 novembre 2009, pag. 36   Prima del caso Berlusconi per moltissimi di noi la escort era un modello di auto della Ford, poi si è scoperto che era una mistificazione del linguaggio per nominare ciò che altrimenti sarebbe stato innominabile, almeno a certi livelli istituzionali: prostituzione. Prestazione sessuale in cambio di denaro o di altro benefit. Anche se la escort è qualcosa di più sofisticato. È un'accompagnatrice di bella presenza, a volte di buona cultura con una conoscenza di almeno due tre lingue, di cui si circondano, ad esempio, gli uomini d'affari negli incontri di lavoro per colpire i propri interlocutori e chiudere qualche trattativa più agevolmente. All'occorrenza l'accompagnatrice, in cambio di una congrua somma di denaro, è disponibile a concedere prestazioni sessuali. Lo abbiamo visto anche nel caso su nominato, per quanto il soggetto in questione fosse, come hanno detto i suoi onnipresenti avvocati, l'utilizzatore finale (sic!). R

Per l’altro da sé non c’è posto nell’amore berlusconiano

Berlusconi, oggi intervenendo telefonicamente ad una manifestazione del Pdl di Verona, ha detto che "l'amore vince sempre sull'odio e l'invidia". Ma di quale amore parla? Quello del respingimento in mare dei migranti? Quello dei centri di detenzione temporanei per gli immigrati senza permesso di soggiorno dove sono negati i più elementari diritti umani sul territorio italiano? Quello di amministratori idioti che vogliono un "white Christmas" (non lo chiamano nemmeno in italiano per pudore), cioè un Natale bianco, ma non per la neve che è arrivata, ma solo per i bianchi di pelle? Quello che nega la cittadinanza ai bambini nati in Italia figli di immigrati? Quello degli insulti a tutti coloro che la pensano diversamente da lui? Quello degli insulti agli organi di garanzia Costituzionale (Corte Costituzionale e Presidente della Repubblica)? Quello della demonizzazione degli avversari, dei giornalisti, delle opposizioni in genere e di chiunque osi esprimere

Gli Shama e la guerra della papara

"Lei conosce bene gli Shama. Crudeli e atei, con le loro pitture di guerra, i loro sfrenati costumi sessuali, le loro malattie contagiose. Da anni la loro guerra fratricida è affettuosamente seguita dai nostri organi di informazione. Guardando i loro massacri si dimenticano tutte le altre guerre. Tutte le guerre sembrano ragionevoli, se confrontate alle atrocità della guerra Shama. Sparandosi feti incendiati, torturandosi con gas chimici, avvelenando hamburger, acquedotti, plasmon, gli Shama rendono giustizia alle nostre puntuali operazioni di polizia, alle nostre doverose repressioni, alle nostre sacrosante rappresaglie. Guardando una nostra nobile parata militare, possiamo pensare che queste siano le stesse armi usate nella guerra Shama? No, certamente. Vuole sapere la verità, dottore? La guerra nel paese degli Shama iniziò vent'anni fa, quando fu scoperta la papara. La papara è un albero masticando la cui corteccia gli Shama sono immuni da infarti, hanno grande potenza sess

Nessuna solidarietà a chi insulta le figure di garanzia Costituzionale

Solidarizzare con B. francamente mi sembra troppo. Non si può solidarizzare con chi attacca costantemente le figure di garanzia Costituzionale volute dai padri della Repubblica. Pietà umana, forse sì, ma senza esagerare. Io i "se" e i "ma" vorrei continuare ad usarli sempre per marcare una distinzione tra una parte e l'altra, tra le ragioni e i torti, tra chi ha il potere e ne abusa e chi è vittima di questo abuso. Non si può solidarizzare con chi fa scoppiare un rissa in uno stadio dopo aver dato del cornuto all'arbitro per aver fischiato un fallo che c'era. E' ora di smetterla con questo falso buonismo che fa il gioco del vittimismo di B.

La mafia, Berlusconi e il Gattopardo

Secondo Gaspare Spatuzza Berlusconi sarebbe stato il referente della mafia dopo le stragi Falcone e Borsellino, ma di questo, per il momento, ci sono solo le sue parole a diciassette anni di distanza da quei fatti. Guarda caso queste rivelazioni avvengono nel momento in cui Berlusconi è politicamente finito e Cosa Nostra, che ha sempre saputo fiutare come tira il vento e prepararsi per tempo al dopo, potrebbe voler contribuire alla spallata finale del presidente del Consiglio per poi presentarsi ai successori a batter cassa nella convinzione che il futuro governo sarebbe sostenuto da una maggioranza diversa da quella attuale. Questo, però, presuppone che anche all'interno dell'area di centro sinistra Cosa Nostra abbia i propri referenti oppure che le cosche si preparino ad una nuova stagione stragista per indurre a miti consigli un eventuale nuovo governo, tanto più se debole e con una maggioranza parlamentare risicata. Sarebbe però una strategia ad alto rischio e dai risultati