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Visualizzazione dei post da 2014

Turchia: il silenzio della casta dei giornalisti

Che strano paese è il nostro. L'Ordine dei giornalisti si indigna per una non giornalista che esercita la professione non essendo iscritta alla casta, ma tace sull'arresto di decine di colleghi in Turchia. Per non parlare della Federazione nazionale della stampa. Fossimo un paese civile domani i quotidiani dovrebbero uscire tutti con un drappo nero.

Le invettive contro la madre di Loris segno del degrado umano

Loris Stival e sua mamma Veronica Fanno male quelle urla di "Vergogna" rivolte alla mamma di Loris davanti la questura di Ragusa. Già sopravvivere alla morte di un figlio è un dolore incommensurabile, se poi a dargli la morte è la propria madre non possiamo nemmeno immaginare la voragine che si è aperta nell'intimo di quella donna. Per questo quelle urla sanno di vigliaccheria, in una terra in cui nessuno si permette quelle stesse urla quando ad essere arrestati sono i boss della mafia e dove anzi non di rado, di fronte ad arresti eccellenti, ci si permette di fare gli assalti alle caserme delle forze dell'ordine. Sì, vergogna, vergogna per questa vigliaccheria gratuita, vergogna per queste urla contro chi già dovrà fare i conti per tutta la vita con un fardello che nessuno potrà portarle, che sia stata lei o no. Vergogna per quella vigliaccheria che fa forti contro i deboli e deboli con i forti. Vergogna!

Il fascino dei piedi

31 agosto 2014 "Con 26 ossa, 33 articolazioni e 26 muscoli, il piede è insomma, come ebbe modo di scrivere Leonardo da Vinci, "Un'opera d'arte. Un capolavoro di ingegneria". E il nostro animo, che per il bello ha un istinto innato, non manca mai di subire il fascino di questa parte del corpo flessuosa, funzionale ma anche vitale e sexy. Un'attrazione potente nonostante il ruolo secondario che una certa cultura popolare assegna loro. E che spiega il fascino che le sue "compagne di vita", le scarpe, finiscono per avere allo stesso modo, entrando nel nostro immaginario". Salvatore Gajas, Il fotografo, n. 266, dicembre 2014

Suggestioni

Eccidio del Castello Estense, la memoria che si trasmette

Le immagini della piena del Po a Ferrara, località Francolino e Pontelagoscuro

Destra Po a Francolino La golena invasa dall'acqua alla società Canottieri di Pontelagoscuro Il ponte della ferrovia a Pontelagoscuro Il ponte stradale a Pontelagoscuro.  La sponda veneta non si vede

15 novembre 1943 la strage fascista a Ferrara

Il 15 novembre 1943 una rappresaglia fascista compì una strage, nota come strage del Castello Estense, a seguito dell'assassinio del federale Iginio Ghisellini attribuendo l'omicidio agli antifascisti. La storia ha poi accertato che si trattò di un regolamento di conti interno ai repubblichini. Dopo la liberazione quello che era Corso Roma divenne Corso Martiri della Libertà. Immagine tratta dal film La lunga notte del '43 di Florestano Vancini

Sentenza Cucchi: assolti per insufficienza di accusa

Stefano Cucchi Sia chiara una cosa: nella sentenza Cucchi l'insufficienza di prove non vuol dire che le prove non ci sono, che non avrebbero potuto essere trovate, raccolte, messe agli atti. Vuol dire che chi avrebbe dovuto trovarle, raccoglierle, metterle agli atti non lo ha fatto, non ha assolto fino in fondo al proprio dovere istituzionale, ha tradito il ruolo di pubblica accusa che deve cercare le prove ovunque esse portino. Questo vuol dire insufficienza di prove, che le prove trovate non bastano a condannare. E allora cosa ha impedito che fossero trovate? Cosa ha impedito il confronto tra un testimone oculare e gli accusati? Cosa ha impedito che alle perizie di parte venisse dato lo stesso peso di quelle della difesa degli imputati? Si è arrivati al punto di negare l'evidenza di un corpo martoriato. Qui qualcuno non ha fatto il proprio dovere. Ovviamente il CSM non ha avrà nulla da dire impegnato com'è nelle beghe politiche. In questo caso come in quello di Feder

La bellezza viaggia in bici

Una donna in bicicletta è la personificazione della sensualità, mentre un uomo in bicicletta è solo un uomo in bicicletta. Dio quando ha creato la donna aveva già in mente che un giorno lei avrebbe inforcato la bici.

Mica scemo Renzi!

Mica scemo Renzi! A proposito della riforma della legge elettorale ha detto di preferire il premio di maggioranza alla lista piuttosto che alla coalizione. Da un lato avremo il partito unico al governo che consentirà al partito di maggioranza di avere le mani libere e non dover sfibrarsi in continue mediazioni di coalizione. Dall'altro, smetterà l'incentivo ai partitini ad allearsi col Pd perché grazie al premio di maggioranza finora hanno potuto ottenere uno strapuntino di potere che altrimenti non avrebbero avuto. Partiti che non contano nulla nella realtà, ma che hanno una rappresentanza istituzionale grazie alle alleanze torneranno a non rappresentare nessuno e forse a doversi conquistare il consenso stando nelle contraddizioni della società civile.

Luce e tempo: materie prime della fotografia

Un esempio di istante nato morto "Ciò che fa della fotografia una strana invenzione è che le materie prime con cui lavora sono la luce e il tempo". John Berger, Capire una fotografia, Contrasto edizioni. Già, il tempo. Non solo il tempo inteso come tempo di esposizione fotografica, ma il tempo come fluire della vita e degli eventi. Quel tempo che rimane congelato e fissato per sempre nonostante sia per sua natura già morto nell'istante immediatamente successivo allo scatto. Un frammento infinitesimale che corrisponde al tempo di esposizione nel fluire della vita. Quando scatti a 1/250 di secondo hai isolato esattamente 1/250 di secondo della vita del soggetto fotografato. Possiamo dire che quella foto rappresenti esattamente il soggetto fotografato? Se si tratta di un oggetto forse sì. Nel caso di una persona occorre una conoscenza profonda del soggetto fotografato per condensare in un istante i tratti principali del carattere e della storia di quella persona.

In bici si può!

Jazz

Il Tfr e il paradigma del nostro rapporto col futuro

Taglio della foresta amazzonica Tfr subito o differito, come vuole l'acronimo di "Trattamento di fine rapporto"? E' come chiedersi se si preferisce la gallina oggi o l'uovo domani. Molti di noi sono propensi a mangiarsi la gallina oggi perché domani chissà se la gallina sarà ancora in grado di fare le uova. Fuori di metafora e dei proverbi  questo approccio alla proposta del Tfr in busta paga va oltre il caso specifico in sé pensato per cercare di dare ossigeno all'attivazione di un'economia bloccata ormai da anni. Questo approccio ha più a che fare con un modello culturale sempre più dominante, è il paradigma di un modello predatorio di risorse che se ne infischia del futuro del pianeta e delle generazioni. Ciò che conta è consumare qui e ora, prendere tutto il possibile ci è consentito in una falsa illusione di vivere in un sistema infinito di risorse o in una illusoria visione messianica di un futuro dalle magnifiche sorti e progressive. La consa

Caritas, termometro della crisi: in 5 anni 15mila pasti in più. Don Valenti: “Drammi sempre più frequenti”

Don Paolo Valenti Pubblicato da ferraraitalia.it il 29/09/2014 Settantaduemila pasti, 83 tonnellate di pacchi viveri, 54mila euro di assistenza economica attraverso il pagamento delle utenze, 150 volontari solo per la mensa. Sono i numeri della povertà. O meglio i numeri dell’assistenza fornita dalla Caritas diocesana di Ferrara-Comacchio agli indigenti e alle persone in stato di difficoltà anche temporanea. Abbiamo provato ad aprire una finestra su questo mondo che appare così distante e invece ci sta intorno, ci è contiguo se questi, come sembra, sono i numeri. Numeri ai quali corrispondono persone con i loro drammi sempre più frequenti in un momento di crisi economica che non accenna a finire. Tutto è reso precario al punto che ciascuno è su una linea di confine e varcare quella soglia oggi, purtroppo, è sempre più facile e frequente. Basti pensare ai pasti forniti: nel 2009 erano 57mila, 15mila meno di adesso. Abbiamo incontrato don Paolo Valenti nella parrocchia dell’

Risiera di San Sabba e la favola degli italiani brava gente

Un viaggio nella memoria quello fatto oggi 16 agosto 2014. Anche l'Italia ha avuto il suo campo di concentramento e sterminio: Era la risiera di San Sabba a Trieste dove furono uccisi ebrei, partigiani della resistenza italiana, slovena e croata, comunisti, omosessuali, molte donne. Molti furono uccisi qui, altri deportati in Germania. Molti hanno lasciato graffiti nelle celle a testimonianza del loro passaggio da dove un sapiente lavoro di ricostruzione della memoria ha fatto sì che fossero trascritti e conservati per essere ora esposti nella mostra allestita nella sala delle croci. Colpisce la lucida consapevolezza dei detenuti del destino che li attendeva. La stella rossa di stoffa nascosta in una fessura del muro di una cella da un partigiano e ritrovata nel 2013 è il testimone muto di quella storia. Lasciata lì come un messaggio in una bottiglia lanciata nell'oceano per esserci consegnata. Italiani brava gente è una favola che dobbiamo smettere di raccontarci. Una parte

L'irrisolta "questione palestinese" favorisce gli estremismi

Pubblicato da ferraraitalia.it il 4 agosto 2014 Qualcuno si è chiesto perché tanta tiepidezza, anche a sinistra, sul conflitto in corso nella striscia di Gaza. Perché non c’è uno schieramento unanime, o per lo meno prese di posizione nette a favore dei palestinesi. A mio parere le ragioni sono molteplici. Intanto, l’offensiva militare sferrata da un’organizzazione politica che si ispira a principi del fondamentalismo islamico, non incontra simpatie nel mondo occidentale. Per quanto, va detto subito, Israele sia nata da un altro fondamentalismo religioso, il sionismo, come ritorno alla terra promessa, la terra dei padri. Qui però siamo di fronte a generazioni che con il sionismo c’entrano poco. I militari israeliani sono in gran parte giovani nati in Israele che combattono per difendere la loro patria e che forse del sionismo gli interessa fino ad un certo punto perché quella per loro, prima che essere la terra promessa, è semplicemente casa. Una cosa semplice e familiare a ci

2 agosto 1980. Per non dimenticare

http://www.ferraraitalia.it/2-agosto-1980-per-non-dimenticare-16882.html

Il dibattito sulla crisi: Cattaneo, Zibordi e "i due" Marattin

In ordine da sx: Zibordi, Cattaneo, Gessi e Marattin Pubblicata da ferraraitalia.it il 26/07/2014. La tavola rotonda di giovedì 24 luglio, “Una via d’uscita dalla crisi: proposte concrete per la ripresa economica” organizzata da ferraraitalia è stata da un lato un’occasione di approfondimento sprecata, non certo per demerito del moderatore, dall’altro l’occasione per toccare con mano, ancora una volta, quanto le diverse scuole di pensiero in campo economico fatichino a trovare un punto di incontro. L’occasione mancata credo vada attribuita innanzitutto all’assessore al bilancio del Comune di Ferrara Luigi Marattin, uno dei relatori, per la sua arroganza irritante. Ha esordito male definendo “una setta” i sostenitori degli altri due relatori, Marco Cattaneo e Giovanni Zibordi, e ha concluso peggio alzandosi e abbandonando la sala per essere stato interrotto da Zibordi. Un atteggiamento di chi non tollera di essere contraddetto e che pensa che ogni luogo sia un’aula universit

Hamas non può essere la risposta alla questione palestinese

Quello che sta facendo Israele è atroce e sbagliato, ma io non vorrei avere come paese confinante uno stato islamico integralista. C'è all'interno della questione palestinese un'altra questione palestinese che attiene ai rapporti di forza tra le diverse componenti dell'autorità nazionale. Morto Arafat, o assassinato come ormai sembra, la leadership palestinese è implosa e organizzazioni laiche com e Al Fatah sono state fagocitate da organizzazioni di ispirazione religiosa che in tutto il medioriente stanno prendendo il sopravvento. Arafat doveva morire anche per questo. Tutto questo al netto del fatto che il popolo palestinese ha diritto ad avere un proprio stato e che l'espansione israeliana nei territori palestinesi deve essere fermata. Ma, sinceramente, questo compito non può essere lasciato in mano ad Hamas. Questa guerra serve solo a rafforzare il consenso degli opposti estremismi, sia all'interno di Israele, sia all'interno del popolo

La cucina delle idee

Elaborare delle idee e metterle per iscritto è come preparare un buon piatto: occorre molto tempo, ma poco per gustarlo. Quello che resterà impresso dipenderà dalla qualità degli ingredienti e dalla passione nel metterli insieme.

Incidenti sul lavoro: il ministero si attivi per aumentare i controlli

I dati sugli incidenti mortali sul lavoro pubblicati da estense.com che indicano una nera scalata della provincia di Ferrara nelle classifiche in tre anni, passando dal 92° posto al 20° sul totale degli occupati, sono indicativi di un dato generale: nei periodi di crisi, quando più forte è il ricatto occupazionale, saltano tutte le garanzie sui ritmi di lavoro, gli orari e le tutele sulla sicurezza. La disperazione di chi un lavoro non c’è ed è disposto a tutto pur di averlo, il timore di perderlo da parte di chi ce l’ha se soltanto si rivendica il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori porta imprenditori senza scrupoli a spremere la manodopera al punto che i dati sugli incidenti mortali parlano da soli. Sarebbe interessante verificare di quanto sia aumentata in questi anni di crisi la produttività della forza lavoro occupata, proprio in conseguenza del ricatto occupazionale a fronte di una scarsa innovazione tecnologica di processo, ma come derivato soltanto di un aument

Per una nuova resistenza

Sul 25 aprile è ormai già stato detto tutto. Eppure sembra proprio che non sia bastato, che l'esserci tante volte ripetuta l'importanza di quella data non abbia sedimentato nelle coscienze la reale importanza di quella liberazione che trovò sintesi nella Costituzione. La nostra Carta fondamentale forgiata col sangue e col fuoco nella lotta di liberazione l'abbiamo affidata nelle mani di gente senza scrupoli, stupratori seriali che l'hanno violentata. Ma di quegli stupratori siamo stati complici con i nostri tanti silenzi, le nostre indifferenze, il nostro qualunquismo, "tanto sono tutti uguali". Hanno violentato la NOSTRA Costituzione, hanno inserito la brutalità del pareggio di bilancio per far contente le banche su cui ormai si fonda il debito degli stati, tanto per citare l'ultimo e più recente sfregio che è anche un massacro dei più deboli. Ora vogliono restringere la democrazia, la partecipazione e la rappresentanza eliminando il Senato, "tant