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Visualizzazione dei post da dicembre, 2010

Zona rossa e democrazia

Gli scontri di piazza di qualche giorno fa a Roma in occasione del voto di fiducia alla Camera sono inqualificabili e nulla hanno a che fare con la protesta dei precari, degli studenti, degli insegnanti, dei cassaintegrati, dei licenziati, dei pensionati nella loro manifestazione esteriore violenta. Forse hanno in comune solo la rabbia per un governo cieco e sordo, incapace, fatto di nani, veline, ballerine e di frequentazioni istituzionali (palazzo Grazioli è, per decreto, sede del Presidente del Consiglio) con le puttane. Sì, puttane, perché persino questa parola è stata sdoganata nel gergo della politica italiota. Detto questo per una volta bisognerebbe riconoscere che il cordone sanitario della zona rossa intorno ai palazzi delle istituzioni è stato giusto e sacrosanto. Proviamo ad immaginare se quegli stessi violenti fossero arrivati davanti al Parlamento. Cosa avrebbero fatto? Avrebbero preso d'assalto la Camera e il Senato? E poi? Cosa sarebbe successo? Semplice. Avrebbero