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Visualizzazione dei post da giugno, 2011

Aldrovandi: seconda condanna, ma restano lati oscuri

E due! Secondo condanna in appello per i quattro poliziotti (Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri) che causarono la morte di Federico Aldrovandi. Il ricorso in Cassazione, se anche dovessero spuntarla, non potrà cancellare l'accertamento probatorio dei fatti sancito da due gradi di giudizio di merito, essendo la Cassazione competente su questioni procedurali. E i fatti sono quelli ormai noti: un ragazzo di 18 anni picchiato a morte da quattro adulti in divisa. Restano, però, ancora dei lati oscuri in tutta la vicenda. Uno di questi lati oscuri, su cui non è stata fatta luce, ma che non è secondario, è: chi e perché ha fatto sparire dalla scena dei fatti i due manganelli rotti che comparvero solo nel tardo pomeriggio di quel 25 settembre 2005 nel bagagliaio di una delle volanti intervenute in via Ippodromo, episodio oggetto di interrogazione parlamentare? Chi materialmente li rimosse? Chi diede l'ordine? Quei manganelli avrebbero potuto dirci qualcosa? Av

Grottaglie. Appello alle civiche: un unico gruppo consiliare

Livù magazine, n. 40, giugno 2011   "Bisognava fare di più". Questa la dichiarazione a caldo rilasciata a Gir dal segretario cittadino del Pd Massimo Serio. "Questa vittoria è importante – ha continuato Serio - perché alla luce di quello che è accaduto il 15 e 16 maggio dove tutti erano contro di noi, abbiamo risposto al primo turno e anche al secondo. C'è da fare un'analisi profonda a livello politico, bisogna fare autocritica su tutto ciò che è accaduto in questi ultimi anni, perché se vado ad analizzare il dato del Pd al primo turno è un dato molto importante, ci affermiamo come primo partito a Grottaglie, al secondo turno gli elettori non ci premiano molto perché in questi anni l'amministrazione comunale era scollata dal territorio. Questo vuol dire che le cose sono state fatte bene, però è mancato il dialogo che è il valore aggiunto importante della politica. Ecco perché all'interno della città si sono create ventidue liste, si sono creati i moviment

Il berlusconismo che è in noi

Livù magazine, n. 38, aprile 2011. Ma davvero ci illudiamo che sconfitto Berlusconi questo paese sarà migliore? Io temo di no. Temo che quasi vent’anni di berlusconismo abbiano lasciato un segno profondo, che Berlusconi prima ancora che nelle urne abbia vinto dal punto di vista culturale. Berlusconi, e nessuno meglio di lui nella storia della Repubblica, è riuscito a parlare essenzialmente alla pancia degli italiani, ha fatto diventare valori ciò che intere generazioni hanno considerato disvalori: l’egoismo, il tornaconto personale ottenuto ad ogni costo, il disprezzo delle regole, le scorciatoie per la carriera che passano dalle stanze da letto, il conflitto di interessi elevato a sistema (ce n’è in ogni settore della vita amministrativa ed è trasversale agli schieramenti), l’odio per gli avversari (altro che partito dell’amore!), il disprezzo per i diversi da sé, la politica dei respingimenti in mare, la politica premiale nei confronti degli evasori fiscali che vengono osannati dal