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Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

La noia del posto fisso

Livù, n. 48, 2012   “Il posto fisso è noioso”. “I giovani italiani vogliono il posto fisso di fianco a mamma e papà”. Sembrano battute da bar sport, invece sono affermazioni di un governo da… bar. La prima è del premier Monti, la seconda del ministro degli interni Cancellieri. Ma siamo sicuri che i giovani di oggi vogliano il posto fisso? Non credo. Penso abbia ragione Monti nel dire che il posto fisso provoca noia. Aggiungo, a costo di essere impopolare, che il posto fisso a vita nuoce alla salute dell’individuo e del sistema. Dell’individuo perché si fossilizzano le capacità intellettive, il know how resta congelato, ma soprattutto, dopo molti anni si perde l’entusiasmo e la curiosità per un lavoro di cui si conosce ogni risvolto. E questo, e qui vengo al secondo punto, non solo non fa crescere intellettivamente la persona e il suo baglio professionale, ma costituisce un freno allo sviluppo del sistema. La curiosità, l’entusiasmo sono una molla vitale per immettere nel sistema produ