Mica scemo Renzi! A proposito della riforma della legge elettorale ha detto di preferire il premio di maggioranza alla lista piuttosto che alla coalizione. Da un lato avremo il partito unico al governo che consentirà al partito di maggioranza di avere le mani libere e non dover sfibrarsi in continue mediazioni di coalizione. Dall'altro, smetterà l'incentivo ai partitini ad allearsi col Pd perché grazie al premio di maggioranza finora hanno potuto ottenere uno strapuntino di potere che altrimenti non avrebbero avuto. Partiti che non contano nulla nella realtà, ma che hanno una rappresentanza istituzionale grazie alle alleanze torneranno a non rappresentare nessuno e forse a doversi conquistare il consenso stando nelle contraddizioni della società civile.
A trentacinque anni di distanza credo valga la pena rileggere questo intervento che Pasolini tenne alla festa de l'Unità di Milano nel 1974 e pubblicato all'epoca da Rinascita . È di un'attualità impressionante. Si parla di genocidio dei valori, di crisi economica, di incapacità a distinguere "sviluppo" da "progresso" (quanto di più attuale quando tutti, anche a sinistra, ormai parlano solo di sviluppo e trascurano il progresso, tranne che nel dirsi progressisti a parole), del ritorno sinistro di valori propri della destra nazista. Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti 1981, pag. 277. Vorrete scusare qualche mia imprecisione o incertezza terminologica. La materia – si è premesso – non è letteraria, e disgrazia o fortuna vuole che io sia un letterato, e che perciò non possegga soprattutto linguisticamente i termini per trattarla. E ancora una premessa: ciò che dirò non è frutto di un'esperienza politica nel senso specifico, e per così di
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