Passa ai contenuti principali

Grillo ha gettato la maschera

Grillo ha gettato la maschera. Chi avesse ancora dei dubbi sulla demagogia del leader del M5S dovrà prenderne atto. “Se avessimo messo nel nostro programma l’abolizione del reato di clandestinità avremmo preso percentuali da prefisso telefonico”, ha ammesso candidamente, rimproverando i parlamentari che hanno votato a favore dell’abolizione di quel reato. Un’affermazione insieme grave e rivelatrice del suo modo di fare politica. Una politica non basata su convinzioni e valori fondanti, ma sull’inseguimento degli istinti e dei sentimenti più bassi delle persone. Una politica che parla alla pancia, che fa leva sulle paure, sui rancori, sulle frustrazioni. Una politica pericolosa per la tenuta sociale alla stessa stregua di quella berlusconiana o leghista. I vaffa day ne sono un esempio lampante. A ciascuno di noi verrebbe da urlare un sonoro vaffa all’indirizzo di questa classe politica e ne avremmo tutte le ragioni. Ed è proprio su questo che Grillo fa leva manipolando il malcontento popolare con una straordinaria capacità comunicativa. Insomma, su un sedicesimo è l’alter ego di Berlusconi. Senza contare il fatto che nel merito quella dichiarazione del leader del M5S ha subito trovato il consenso di Umberto Bossi, fatto abbastanza grave e sconcertante per un movimento che dice di voler rinnovare la politica e che riceve il plauso di una forza vecchia e corrotta come la Lega.
Chissà che alle prossime elezioni il responso non sarà un sonoro vaffa. Questa volta all’indirizzo della ditta Grillo&Casaleggio
.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Israele-Palestina: un solo Stato per due popoli

Nel 2023 ha ancora senso pensare in termini di stati su base etnico-religiosa? Ha senso incaponirsi su uno stato per gli ebrei e uno per i palestinesi? Non ci si rende conto che sono proprio gli stati e i confini che creano le guerre? Non avrebbe più senso che ebrei e palestinesi vivessero insieme in pace come fratelli sulla stessa terra dei padri in un unico stato? Sono un sognatore? Forse! Ma sono in compagnia di chi diceva I have a dream. E la sinistra  invece di fare manifestazioni pro stato palestinese dovrebbe avere un orizzonte più ampio perché a questo servono le utopie: ad avere uno sguardo lungo che permetta di costruire un cammino. Senza cadere nella trappola  degli  opposti estremismi che si sostengono a vicenda. Hamas ha bisogno di Netanyahu e Netanyahu ha bisogno di Hamas. In mezzo, come ostaggi, i due popoli. Occorre sottrarsi a questo schema, che non vuol dire essere neutrali, ma sottrarsi alle tifoserie degli opposti estremismi. Rivendicare uno stato per ...

Ode all'ape

Ode all'ape Moltitudine di api! Entra ed esce dal carminio, dall'azzurro, dal giallo, dalla più tenera morbidezza del mondo: entra in una corolla precipitosamente, per affari, esce con un vestito d'oro e gli stivali gialli. perfetta dalla cintura, con l'addome rigato da sbarre scure, la testolina sempre pensierosa e le ali bagnate: entra in tutte le finestre odorose, apre le porte della seta, penetra nei talami dell'amore più fragrante, inciampa in una goccia di rugiada come in un diamante e da tutte le case che visita estrae il miele misterioso, ricco e pesante miele, spesso aroma, liquida luce che cade a goccioloni, finché al suo palazzo collettivo ritorna e nelle gotiche merlature deposita il prodotto del fiore e del volo, il sole nuziale serafico e segreto! Moltitudine d'api! Elevazione sacra dell'unità, collegio palpitante! Ronzano sonori numeri che lavorano il nettare, passano veloc...

Il coronavirus e i media minaccia della democrazia

Mi sono chiesto come mai, me compreso, che mi considero una persona mediamente informata e mediamente attenta, le persone hanno sottovalutato il rischio del coronavirus e molti ancora oggi affollano strade e parchi? Arrivando addirittura a rivendicare la libertà di passeggiata. La risposta che mi sono dato è banale, se volete, ma ha un fondamento che cercherò di spiegare: a forza di gridare al lupo al lupo, alla fine nessuno più ci crede. I mezzi di informazione, tutti (televisione, radio, giornali, ecc.) sempre più danno spazio a notizie gridate, sempre più prediligono il sensazionalismo, il risalto dato ai personaggi politici e non che più la sparano grossa, per una ragione molto semplice: questo modo di fare "informazione" fa vendere, si vendono spazi pubblicitari durante le trasmissioni radio/tv e pagine sui giornali. Il sensazionalismo paga perché va a soddisfare la parte più morbosa di noi utenti, perché entra in simbiosi con le nostre paure, angosce, frustrazioni, r...