Grillo ha gettato la maschera. Chi
avesse ancora dei dubbi sulla demagogia del leader del M5S dovrà prenderne
atto. “Se avessimo messo nel nostro programma l’abolizione del reato di
clandestinità avremmo preso percentuali da prefisso telefonico”, ha ammesso candidamente,
rimproverando i parlamentari che hanno votato a favore dell’abolizione di quel reato.
Un’affermazione insieme grave e rivelatrice del suo modo di fare politica. Una
politica non basata su convinzioni e valori fondanti, ma sull’inseguimento degli
istinti e dei sentimenti più bassi delle persone. Una politica che
parla alla pancia, che fa leva sulle paure, sui rancori, sulle frustrazioni. Una
politica pericolosa per la tenuta sociale alla stessa stregua di quella
berlusconiana o leghista. I vaffa day ne sono un esempio lampante. A ciascuno
di noi verrebbe da urlare un sonoro vaffa all’indirizzo di questa classe
politica e ne avremmo tutte le ragioni. Ed è proprio su questo che Grillo fa
leva manipolando il malcontento popolare con una straordinaria capacità
comunicativa. Insomma, su un sedicesimo è l’alter ego di Berlusconi. Senza
contare il fatto che nel merito quella dichiarazione del leader del M5S ha
subito trovato il consenso di Umberto Bossi, fatto abbastanza grave e
sconcertante per un movimento che dice di voler rinnovare la politica e che
riceve il plauso di una forza vecchia e corrotta come la Lega.
Chissà che alle prossime elezioni il
responso non sarà un sonoro vaffa. Questa volta all’indirizzo della ditta
Grillo&Casaleggio
.
Bravo, si è tirato la zappa sui piedi, è anche poco furbo!!!Ros
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