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Prostitute. Geografia del sesso mercenario

Rocca, n. 22, 15 novembre 2009, pag. 36


 

Prima del caso Berlusconi per moltissimi di noi la escort era un modello di auto della Ford, poi si è scoperto che era una mistificazione del linguaggio per nominare ciò che altrimenti sarebbe stato innominabile, almeno a certi livelli istituzionali: prostituzione. Prestazione sessuale in cambio di denaro o di altro benefit. Anche se la escort è qualcosa di più sofisticato. È un'accompagnatrice di bella presenza, a volte di buona cultura con una conoscenza di almeno due tre lingue, di cui si circondano, ad esempio, gli uomini d'affari negli incontri di lavoro per colpire i propri interlocutori e chiudere qualche trattativa più agevolmente. All'occorrenza l'accompagnatrice, in cambio di una congrua somma di denaro, è disponibile a concedere prestazioni sessuali. Lo abbiamo visto anche nel caso su nominato, per quanto il soggetto in questione fosse, come hanno detto i suoi onnipresenti avvocati, l'utilizzatore finale (sic!). Resta il fatto che qualcuno ha pagato e se non è induzione alla prostituzione quanto meno si tratta di corruzione.

Allora bisognerà cominciare ad ammettere che c'è un'altra faccia della prostituzione che forse è il caso di cominciare a riconoscere per impostare adeguate politiche di prevenzione socio-sanitarie, ma anche per uscire da uno schema moralistico, ed è quella che smonta lo stereotipo prostituzione uguale sfruttamento. È anche così, ma non solo e non sempre. Sempre più spesso, invece, e trasversalmente alle fasce sociali e culturali, prostituirsi è una libera scelta, un modo rapido per fare soldi, a volte tanti soldi in poco tempo, oltre che ad essere una scorciatoia per la scalata sociale (anche qui, ogni riferimento ai fatti di cronaca nazionale è puramente voluto). In alcuni casi il denaro non è nemmeno la posta in gioco, magari lo è un posto di prestigio in qualche società, o una contropartita di altro genere, anche politica. Comunque, sempre prostituzione è, se proprio vogliamo non fossilizzarci alla forma. Ma a resistere all'usura è il mito del denaro che sta diventando talmente pervasivo da convincere tranquille casalinghe così come giovani studentesse universitarie che in fondo le "marchette" sono un modo come un altro per procurarselo, a volte in pochi minuti a cliente, non certo stando sulla strada ma tranquillamente a casa propria. E questo non per affrontare la crisi o mantenersi agli studi, ma per concedersi una vita più che agiata, finché il fisico regge. Infatti, a meno di continui rifacimenti chirurgici per ragioni estetiche, non è un lavoro che si possa fare per molti anni, magari giusto quelli dell'università. Certo, correndo qualche rischio, ma chi non li corre nel proprio lavoro. Basti sfogliare le pagine degli annunci personali dei quotidiani, soprattutto di quelli locali, per trovarne di sempre più espliciti. Tra questi molti sono di donne italiane. Basta prendersi la briga di fare qualche telefonata ai numeri indicati per scoprirlo.

Questo, per grandi linee, è il quadro su come cambia la prostituzione prospettatoci da alcune operatrici del progetto "Oltre la strada" della Regione Emilia Romagna che trova attuazione in varie città dell'Emilia. Un progetto rivolto soprattutto alla prevenzione della trasmissione delle malattie con le unità mobili di strada e, all'occorrenza, a dare protezione nei casi di violenza e di sfruttamento sulle donne.

"Fare prevenzione nei confronti delle malattie con le ragazze che si prostituiscono vuol dire fare prevenzione a vantaggio di tutta la città, perché i mariti o i fidanzati poi tornano dalle loro compagne. Siccome sempre più spesso i clienti chiedono rapporti non protetti e per questo sono persino disposti a pagare di più, dobbiamo cercare di convincere le ragazze a proteggersi. Per non parlare della prevenzione alle gravidanze indesiderate", dice Dora Casalini dell'unità di strada "Luna blu" che opera a Ferrara.

Ma come ci raccontano le operatrici, le donne, anche quelle che si prostituiscono sulla strada, spesso lo fanno perché è un percorso veloce verso la ricchezza. "Prima dell'ingresso di alcuni paesi dell'est nell'UE l'esca per le ragazze era il permesso di soggiorno nel nostro paese da parte dei trafficanti di persone. Una volta nel nostro paese venivano ricattate, gli veniva sequestrato il passaporto e finché non avevano saldato il loro debito con il loro sfruttatore erano costrette a prostituirsi. Ora questo potere di ricatto è venuto meno e sempre più le ragazze che scelgono la strada spesso hanno un legame affettivo con il loro sfruttatore. Inoltre, il mito del denaro dopo una vita di miseria fa molta presa su di loro e quella è una strada veloce per farlo. E poi, consente loro un'ampia mobilità geografica in giro per l'Europa. Stiamo parlando, però, di persone con un bassissimo livello culturale e a volte anche con problemi psicologici. Persone analfabete anche sul piano della sessualità", ci dice Cristina Mazzini del progetto "Oltre la strada" di Ferrara.

    Diverso è il discorso per le ragazze nigeriane. Per quanto anche per loro il mito del denaro sia molto forte, subiscono comunque il ricatto e lo sfruttamento da parte di persone che hanno organizzato il loro ingresso in Italia.

    Tutto nasce dalla poligamia. In Nigeria gli uomini per essere considerati di valore devono avere più di una moglie. Un po' come da noi, in cui il decadimento culturale sta imponendo un modello di uomo che per dare sfoggio del proprio potere deve circondarsi ad ogni costo di belle donne possibilmente giovani, che poi siano escort non importa, tanto la platea degli spettatori non può saperlo.

In Nigeria capita così che se la prima moglie dà alla luce come primogenito una femmina anziché un maschio, mentre una delle altre mogli riesce a mettere al mondo un maschio, per la prima moglie, che è quella che ha il vero potere di decisione sul nucleo famigliare, c'è una caduta di status all'interno del clan fino, addirittura, ad essere cacciata dal tetto famigliare se si creano contrasti tra le diverse mogli. Questa donna da sola e con figli a carico cade letteralmente in miseria. L'unico modo di riscatto e far partire la/le figlia/e che finiscono così nelle mani delle cosiddette "madame", connazionali già nel nostro paese che a loro volta si prostituiscono e sfruttano le ragazze sotto la minaccia di riti woodu nei confronti della famiglia di origine se non pagano il loro riscatto verso la libertà di migliaia di euro. E il woodu è una minaccia molto temuta in Nigeria. L'anello di congiunzione in patria tra le ragazze e la madame sono i cosiddetti "sponsor", persone che in cambio di denaro, ovviamente, corrompendo qualche funzionario locale riescono ad ottenere il visto di espatrio per le ragazze. Una volta in Italia finiscono sulla strada sapendo già qual è il loro destino.

A volte queste ragazze nigeriane, come quelle provenienti dall'est, hanno dei legami affettivi con uomini inseriti a loro volta nel giro della criminalità, più precisamente dello spaccio di stupefacenti, un altro canale per fare soldi in fretta. Anche perché la combinazione droga-sesso sembra essere una moda. Infatti, sono sempre più numerosi i clienti che richiedono prestazioni sessuali con l'uso di droga, più precisamente cocaina, così come ci sono addirittura coppie che abbordano le ragazze in strada o si rivolgono a quelle che lavoro in casa. Ecco un'altra frontiera del sesso a pagamento che da quanto ci dicono le operatrici del progetto sembra conoscere un trend in crescita. Coppie annoiate o "sull'orlo di una crisi di nervi" che per dare una scossa alla relazione tentano questa strada, meglio sarebbe definirla questa scorciatoia.

Così com'è in crescita la tendenza all'abbassamento dell'età dei frequentatori di night. Il costo del biglietto d'ingresso è abbordabile per tutti, ma una volta dentro se si vuole offrire da bere ad una delle ragazze che si esibisce sul palco o ad una di quelle che intrattengono i clienti, il costo delle bevande è veramente esorbitante ed è lì che si realizza il vero guadagno del locale e delle ragazze. Più fanno bere il cliente più sale la loro percentuale. Poi per arrotondare alcune di loro fanno degli extra il cui introito è personale. Infatti, spesso nei paraggi dei night ci sono degli alberghi con i quali c'è una sorta di accordo quando non sono addirittura gestiti dagli stessi titolari dei night. Così il cerchio del guadagno si chiude. Formalmente in questo settore non c'è sfruttamento della prostituzione. Infatti, compito delle ragazze è solo quello di intrattenere i clienti, poi quello che succede fuori difficilmente può essere riconducibile a questo tipo di attività.

Insomma tra droga, triangoli, night ed escort la geografia del sesso a pagamento sta conoscendo un vero e proprio mutamento, accanto al permanere di forme tradizionali di prostituzione delle "vecchie" signore storiche che in ciascuna città rappresentano un elemento di continuità con il passato e il ricordo per generazioni di uomini. E per favore non si dica che la prostituzione è il mestiere più antico del mondo, è un luogo comune da sfatare. La prostituzione è venuta dopo il vero mestiere più antico che è il fare la guerra. Mestiere tipicamente maschile a volte anche mercenario, ma chissà perché non ci si sogna di chiamarlo prostituzione al servizio della morte.

Giuseppe Fornaro

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