E' evidente ormai che nei fatti di Monaco l'origine etnica dell'omicida non ha alcuna relazione con quanto accaduto. Era una persona con un forte disagio psicologico e sociale, vittima di bullismo, come purtroppo ce ne sono tanti di giovani che soffrono degli stessi disagi. Quegli omicidi sono il frutto di una società malata che ha abbandonato i suoi giovani e con essi il futuro, che non se ne cura, che non si cura delle periferie, che ha sostituito all'idea di solidarietà e di welfare le compatibilità finanziarie. Se l'Europa non si riappropria della sua idea originaria e fondativa di inclusione e solidarietà sarà la fine. Le avvisaglie ci sono tutte.
Sul fronte immigrazione, invece, non basta accogliere, occorre assicurare rispetto della dignità alle persone, proprio quella che hanno perso fuggendo dalle loro terre. Così potranno sentirsi ancora a casa e avere cura di questa nuova casa. Occorre anche, e senza mezzi termini, fermezza nel far rispettare le leggi. Chi delinque deve essere rispedito in quei paesi che gestiscono il flusso dei migranti. Non c'è altra strada.
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