Passa ai contenuti principali

Grottaglie. Appello alle civiche: un unico gruppo consiliare

Livù magazine, n. 40, giugno 2011


 

"Bisognava fare di più". Questa la dichiarazione a caldo rilasciata a Gir dal segretario cittadino del Pd Massimo Serio. "Questa vittoria è importante – ha continuato Serio - perché alla luce di quello che è accaduto il 15 e 16 maggio dove tutti erano contro di noi, abbiamo risposto al primo turno e anche al secondo. C'è da fare un'analisi profonda a livello politico, bisogna fare autocritica su tutto ciò che è accaduto in questi ultimi anni, perché se vado ad analizzare il dato del Pd al primo turno è un dato molto importante, ci affermiamo come primo partito a Grottaglie, al secondo turno gli elettori non ci premiano molto perché in questi anni l'amministrazione comunale era scollata dal territorio. Questo vuol dire che le cose sono state fatte bene, però è mancato il dialogo che è il valore aggiunto importante della politica. Ecco perché all'interno della città si sono create ventidue liste, si sono creati i movimenti, quindi c'era un odio particolare, c'era un'assenza di politica. Da domani bisogna ripartire per andare a recuperare tutto quell'elettorato". Una dichiarazione onesta dalla quale traspare chiaramente l'insoddisfazione di fondo per il risultato finale. E come dargli torto. Il sindaco al primo turno ha ottenuto circa 1600 voti in meno della coalizione e al secondo, nonostante la dichiarazione di voto di SEL a favore di Alabrese, egli si è fermato sotto di 500 voti rispetto alla somma dei voti dei partiti che lo sostenevano. Una coalizione per altro spuria che, vista da qui, fa rabbrividire. Una coalizione che tiene insieme l'Udc, l'Api e persino Io sud di Adriana Poli Bortone, già MSI, già AN, già Pdl mai pentita. Insomma, il diavolo e l'acquasanta. Tutti insieme appassionatamente. Questa coalizione ha vinto non per merito proprio, ma perché l'alternativa di fatto non c'era. O meglio, poteva esserci se solo le liste civiche di D'Alò e Ragusa avessero espresso un candidato unico. In questo caso, e sono i numeri a dirlo, avrebbero portato a casa la poltrona di primo cittadino, forse anche al primo turno. Certo, avrebbero scontato la mancanza di esperienza amministrativa per cui a questo punto non tutto il male viene per nuocere. Questi cinque anni di consigliatura, ammesso che Alabrese con questa coalizione spuria riuscirà a portare a termine il mandato, cosa di cui dubito, potrebbero essere usati proficuamente dalle liste che fanno riferimento a Ciro D'Alò e Etta Ragusa per avviare un percorso di lavoro comune. Da questo punto di vista il primo passo concreto, ufficiale, potrebbe essere quello di creare un unico gruppo consiliare per mandare un messaggio politico forte della volontà di rinnovamento e di un lavoro di squadra che superi i personalismi e guardi al bene comune dell'amministrazione della città. Si potrà allora dire che non tutto è perduto.

Infine, una considerazione sulla coalizione guidata dal Pd. Quella coalizione, con Udc e Api, può funzionare a livello di governo centrale nel caso di caduta anticipata di Berlusconi e come transizione a nuove elezioni, non certo come alleanza elettorale programmatica. Temo che a Grottaglie, e sulla pelle dei grottagliesi, si sia attuato un esperimento di laboratorio il cui scienziato ha le fattezze del baffetto nazionale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il genocidio

A trentacinque anni di distanza credo valga la pena rileggere questo intervento che Pasolini tenne alla festa de l'Unità di Milano nel 1974 e pubblicato all'epoca da Rinascita . È di un'attualità impressionante. Si parla di genocidio dei valori, di crisi economica, di incapacità a distinguere "sviluppo" da "progresso" (quanto di più attuale quando tutti, anche a sinistra, ormai parlano solo di sviluppo e trascurano il progresso, tranne che nel dirsi progressisti a parole), del ritorno sinistro di valori propri della destra nazista.   Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti 1981, pag. 277.   Vorrete scusare qualche mia imprecisione o incertezza terminologica. La materia – si è premesso – non è letteraria, e disgrazia o fortuna vuole che io sia un letterato, e che perciò non possegga soprattutto linguisticamente i termini per trattarla. E ancora una premessa: ciò che dirò non è frutto di un'esperienza politica nel senso specifico, e per così di

Ode all'ape

Ode all'ape Moltitudine di api! Entra ed esce dal carminio, dall'azzurro, dal giallo, dalla più tenera morbidezza del mondo: entra in una corolla precipitosamente, per affari, esce con un vestito d'oro e gli stivali gialli. perfetta dalla cintura, con l'addome rigato da sbarre scure, la testolina sempre pensierosa e le ali bagnate: entra in tutte le finestre odorose, apre le porte della seta, penetra nei talami dell'amore più fragrante, inciampa in una goccia di rugiada come in un diamante e da tutte le case che visita estrae il miele misterioso, ricco e pesante miele, spesso aroma, liquida luce che cade a goccioloni, finché al suo palazzo collettivo ritorna e nelle gotiche merlature deposita il prodotto del fiore e del volo, il sole nuziale serafico e segreto! Moltitudine d'api! Elevazione sacra dell'unità, collegio palpitante! Ronzano sonori numeri che lavorano il nettare, passano veloc

Occorre un Mandela per Israele

Nel 2023 ha ancora senso pensare in termini di stati su base etnico-religiosa? Ha senso incaponirsi su uno stato per gli ebrei e uno per i palestinesi? Non ci si rende conto che sono proprio gli stati e i confini che creano le guerre? Non avrebbe più senso che ebrei e palestinesi vivessero insieme in pace come fratelli sulla stessa terra dei padri in un unico stato? Sono un sognatore? Forse! Ma sono in compagnia di chi diceva I have a dream. E la sinistra  invece di fare manifestazioni pro stato palestinese dovrebbe avere un orizzonte più ampio perché a questo servono le utopie: ad avere uno sguardo lungo che permetta di costruire un cammino. Senza cadere nella trappola  degli  opposti estremismi che si sostengono a vicenda. Hamas ha bisogno di Netanyahu e Netanyahu ha bisogno di Hamas. In mezzo, come ostaggi, i due popoli. Occorre sottrarsi a questo schema, che non vuol dire essere neutrali, ma sottrarsi alle tifoserie degli opposti estremismi. Rivendicare uno stato per gli ebrei e un