Ha ragione il nostro Presidente della Repubblica: la decisione del Presidente brasiliano Lula "è incomprensibile". Tanto più che l'Italia negli anni delle feroci dittature militari nei paesi dell'America del sud, Brasile compreso, ha concesso, giustamente, l'asilo politico a molti perseguitati, mentre le stesse dittature militari concedevano rifugio e coperture illegali agli stragisti di destra del nostro paese che sfuggivano alla giustizia o che espatriavano con la copertura dei nostri servizi. Qualcuno andava in quei paesi persino a prestare i propri servigi criminali alle dittature. Dunque, semmai l'Italia ha un credito nei confronti di quei paesi, come il Brasile che da poco, e non tutti o del tutto ancora, hanno conosciuto la democrazia, e Lula dovrebbe saperlo e ricordarselo.
Sia detto per chiarezza: dal mio punto di vista Cesare Battisti con la "rivoluzione proletaria" non c'entra assolutamente nulla. È un assassino della peggior risma, è un criminale sanguinario che si convertì alla causa "rivoluzionaria" quando era già in carcere per reati comuni. Uno che rapinava le botteghe e uccideva per vendetta, come il macellaio Lino Sabbadin freddato perché aveva ucciso un terrorista reagendo all'ennesima rapina. Uno che uccide a sangue freddo per vendetta adotta la stessa logica criminale delle mafie che nulla ha a che fare con l'ideologia e la pratica della costruzione di un mondo migliore. I reati d'opinione, la presunta appartenenza politica del soggetto non c'entrano nulla, tanto più che non si è mai pentito né dissociato. Del resto da cosa doveva dissociarsi uno che uccide cittadini comuni per vendetta? Dall'ideologia? Credo che Battisti non sappia nemmeno dove stia di casa l'ideologia proletaria. Battisti deve pagare il suo debito con la società e la giustizia. Personaggi come lui non vanno confusi con la storia di chi, pur sbagliando, ha creduto nella lotta armata e identificava i propri bersagli, a torto (perché la storia li ha sconfessati), in coloro che rappresentavano lo Stato nemico e non in un inerme macellaio che aveva avuto il solo torto di difendere i propri beni.
Se Lula, non concedendo l'estradizione, ha pensato di tutelare il principio della difesa dei reati d'opinione o di tutelare i diritti di un oppositore politico, ha commesso un tragico errore di valutazione dando argomenti utili di propaganda proprio alla destra del nostro paese. Grazie Lula, per aver consentito a Berlusconi e La Russa di ergersi a paladini della democrazia.
concordo
RispondiEliminail Brasile ha per decenni rappresentato un rifugio sicuro per nazisti, terroristi di destra e mascalzoni di ogni risma
adesso dovrebbero capire che quello lì è un criminale della peggior specie, travestito da anarchico