Insomma, si è scelto di vaccinare i soggetti più a rischio e con più alta probabilità di finire in terapia intensiva perché altrimenti sarebbe saltata "la foglia di fico", come la definiscono gli stessi attori che hanno manipolato il piano pandemico, che nascondeva la vergogna di un piano inadeguato e vecchio di quindici anni piuttosto che fermare il virus vaccinando in parallelo le categorie produttive e i giovani. Viene da chiedersi perché. Un'ipotesi è che una efficace strategia vaccinale probabilmente avrebbe richiesto molti milioni in meno di dosi di vaccino perché avrebbe fermato molto prima la circolazione del virus e ciò avrebbe comportato introiti di molti milioni di euro in meno per le case farmaceutiche. Per capire chi ci guadagna, come dicevano Falcone e Borsellino, bisogna seguire le strade che percorrono i soldi. E chi ci guadagna, oltre naturalmente alle case farmaceutiche? Questa è un'altra domanda alla quale speriamo la procura di Bergamo che sta indagando sulle morti da Covid19 vorrà tentare di rispondere.
Ciò che colpisce è che nonostante l'evidenza si mostri una pervicacia incomprensibile nel continuare a vaccinare per scaglioni di età di cinque anni in cinque anni. Ora siamo ai settantenni. Di questo passo non è dato sapere quando toccherà ai ventenni e così nel frattempo il virus continuerà a circolare e magari a mutare rendendo inefficaci gli attuali vaccini. Con la conseguenza di ulteriori esborsi di denaro pubblico a tutto vantaggio dei colossi farmaceutici. E con un piano pandemico di fatto non aggiornato. Che ci sia un disegno preordinato o è solo insipienza?
Su cos'è un piano pandemico si veda https://ilbolive.unipd.it/it/news/cose-cosa-serve-piano-pandemico
Qui l'inchiesta di Report
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