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Piano pandemico, programma vaccinale e flussi di denaro


Prende sempre più corpo, alla luce delle inchieste di Report, l'ipotesi che il piano vaccinale è stato pensato e calibrato, dando priorità a ultraottantenni e fragili, per non far saltare il sistema sanitario nazionale, più che per un'efficace lotta alla pandemia, per non rendere evidente una negligenza che sta emergendo: il piano pandemico è vecchio di quindici anni, risale al 2006, e non al 2016 come ha rivelato l'inchiesta di Report. Quindi il piano vaccinale non ha nulla a che vedere con la lotta efficace al virus perché altrimenti, insieme ad anziani e fragili, si sarebbero dovuti vaccinare parallelamente i soggetti con una mobilità territoriale più alta  e/o quelli che per rgioni di lavoro hanno contatti quotidiani con molte persone. Un ventenne, o la cassiera di un supermercato, in una giornata hanno contatti interpersonali generalmente di molto superiori ad un ultraottantenne. E siccome il virus usa gli esseri umani come veicolo per replicarsi bisogna vaccinare, ora che i vaccini li abbiamo, proprio quelli che si prestano di più ad essere veicolo del contagio. Impedire la diffusione del virus, vaccinando coloro che ne sono il veicolo privilegiato,  significa mettere in sicurezza anche i soggetti più fragili.

Insomma, si è scelto di vaccinare i soggetti più a rischio e con più alta probabilità di finire in terapia intensiva perché altrimenti sarebbe saltata "la foglia di fico", come la definiscono gli stessi attori che hanno manipolato il piano pandemico, che nascondeva la vergogna di un piano inadeguato e vecchio di quindici anni piuttosto che fermare il virus vaccinando in parallelo le categorie produttive e i giovani. Viene da chiedersi perché. Un'ipotesi è che una efficace strategia vaccinale probabilmente avrebbe richiesto molti milioni in meno di dosi di vaccino perché avrebbe fermato molto prima la circolazione del virus e ciò avrebbe comportato introiti di molti milioni di euro in meno per le case farmaceutiche. Per capire chi ci guadagna, come dicevano Falcone e Borsellino, bisogna seguire le strade che percorrono i soldi. E chi ci guadagna, oltre naturalmente alle case farmaceutiche? Questa è un'altra domanda alla quale speriamo la procura di Bergamo che sta indagando sulle morti da Covid19 vorrà tentare di rispondere.

Ciò che colpisce è che nonostante l'evidenza si mostri una pervicacia incomprensibile nel continuare a vaccinare per scaglioni di età di cinque anni in cinque anni. Ora siamo ai settantenni. Di questo passo non è dato sapere quando toccherà ai ventenni e così nel frattempo il virus continuerà a circolare e magari a mutare rendendo inefficaci gli attuali vaccini. Con la conseguenza di ulteriori esborsi di denaro pubblico a tutto vantaggio dei colossi farmaceutici. E con un piano pandemico di fatto non aggiornato. Che ci sia un disegno preordinato o è solo insipienza?

Su cos'è un piano pandemico si veda https://ilbolive.unipd.it/it/news/cose-cosa-serve-piano-pandemico

Qui l'inchiesta di Report 

https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/e-caduta-la-foglia-di-fico-4508ea13-0811-40ce-9836-754659baed40.html?fbclid=IwAR0Lf9TFlIoxgqU08UjcC846iZ0wM5AiJTKS-I2Z_Mn2dOjEKMmqikwnaWw


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