Anche con un generale al comando del comitato tecnico scientifico la campagna vaccinale non sembra decollare. Ma questo è imputabile in parte alla scarsità di materia prima. Ciò che invece è imputabile all'apparato tecnico è la mancanza di efficacia e la scelta delle categorie da vaccinare. E questo fin dall'inizio.
Se è vero che a morire sono soprattutto le persone fragili e anziane, è vero però che il veicolo del virus sono soprattutto le categorie produttive. Tutti coloro che per lavoro sono costretti a spostarsi e a stare a contatto con altre persone. Tra queste categorie proprio quelle finora neglette e che nessuno ha considerato: le cassiere dei supermercati, le commesse, i corrieri e in generale gli autotrasportatori, i lavoratori concentrati in grandi unità produttive. Tutte persone che si spostano e che entrano in contatto con altre persone, molte delle quali non si sono mai fermate nemmeno durante il lockdown dell'anno scorso.
Non aver capito che la campagna vaccinale doveva procedere parallelamente immunizzando anziani e fragili insieme alle categorie produttive è il vero vulnus della sua efficacia. Ed è qui che troverebbe spiegazione il perché nonostante le chiusure il virus continui a circolare e a colpire.
In un altro post su queste pagine ho scritto che col virus bisogna imparare a convivere e conviverci significa immunizzare tutti coloro che hanno un'attività lavorativa in atto, sulla base dello stesso principio che se si vaccinano medici e infermieri è proprio perché per il loro ruolo entrano in contatto con altre persone. E allora perché non anche le cassiere dei supermercati che in una giornata sono in grado di entrare in contatto con centinaia di persone? Penso che non aver capito questo sia il punto debole della campagna vaccinale.
Ora, gli esperti per confutare questa mia tesi diranno che il contatto di medici e infermieri con i pazienti è più prolungato e le probabilità di contagio più alte. Non discuto. Ma siccome su questo virus anche gli esperti ammettono di saperne poco a questo punto bisogna tentare tutte le strade e prendere in considerazione anche l'ipotesi che pure altre categorie possono essere veicolo di contagio. Da questo punto di vista trovo stucchevoli le polemiche sui salta fila che hanno un senso solo perché siamo in una situazione di carenza di materia prima, perché se l'obiettivo è vaccinare e fermare la corsa del virus chiunque viene immunizzato rappresenta un ostacolo alla diffusione dell'epidemia.
E' evidente a chiunque che vaccinando le categorie produttive si mettono in sicurezza anche i soggetti più fragili e non ci dovrebbe essere nemmeno bisogno di nominare un generale per arrivare a questa conclusione. Ma un generale in guerra, soprattutto dei generali non avvezzi a vincerle le guerre, cosa fa? Immunizza le retrovie e manda al fronte la carne da macello sacrificando le forze più fresche. E' per questo che abbiamo perso tutte le guerre e la Gran Bretagna le ha vinte tutte. Guardate cosa hanno fatto con la campagna vaccinale! Hanno vaccinato chiunque in ogni luogo. Da noi ci sono le pastoie burocratiche che fanno da freno, per cui l'ordine dei medici si oppone a che i farmacisti possano vaccinare in autonomia se non alla presenza di un medico, tanto per dirne una. Siamo il paese degli ordini professionali, dove la difesa del proprio orticello ha la priorità sulla difesa del bene comune.
Per questo, temo, che se non si cambia strategia in fretta rischiamo di perdere anche questa guerra.
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