Da tempo si parla di reddito di cittadinanza e spero che oltre le chiacchiere renziane ci si arrivi sul serio. Ma, c'è un ma. Personalmente non sono per un reddito elargito a gratis, come si dice da queste parti. Chi lo riceve dovrà dare in cambio un corrispondente ed equo numero di ore al servizio del bene collettivo, e tutti sappiamo quanto bisogno c'è nelle città di lavori di piccola manutenzione spesso trascurati per mancanza di fondi: manutenzione del verde pubblico, piccole manutenzioni stradali, guardiania a musei ed aree archeologiche spesso tenute chiuse proprio per mancanza di personale, pulizia di corsi d'acqua, ecc., servizi a cui le amministrazioni locali non riescono a far fronte. Dunque, reddito di cittadinanza sì, ma affinché ci si senta cittadini responsabili del bene comune e non assistiti.
Nel 2023 ha ancora senso pensare in termini di stati su base etnico-religiosa? Ha senso incaponirsi su uno stato per gli ebrei e uno per i palestinesi? Non ci si rende conto che sono proprio gli stati e i confini che creano le guerre? Non avrebbe più senso che ebrei e palestinesi vivessero insieme in pace come fratelli sulla stessa terra dei padri in un unico stato? Sono un sognatore? Forse! Ma sono in compagnia di chi diceva I have a dream. E la sinistra invece di fare manifestazioni pro stato palestinese dovrebbe avere un orizzonte più ampio perché a questo servono le utopie: ad avere uno sguardo lungo che permetta di costruire un cammino. Senza cadere nella trappola degli opposti estremismi che si sostengono a vicenda. Hamas ha bisogno di Netanyahu e Netanyahu ha bisogno di Hamas. In mezzo, come ostaggi, i due popoli. Occorre sottrarsi a questo schema, che non vuol dire essere neutrali, ma sottrarsi alle tifoserie degli opposti estremismi. Rivendicare uno stato per ...
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