Renzi dice che per la sinistra la parola rimpatrio non deve essere un tabù. D'accordo! Ma per i siriani qual è la patria? E per i libici? E per i curdi? E per gli iracheni? E per gli afgani? E per gli eritrei? E per molta parte dell'Africa dilaniata da guerre tribali? Qual è la patria? Non sarà il caso di considerare il mondo un'unica patria per gli esseri umani? O vogliamo considerare roba nostra le risorse che andiamo a depredare in quelle "patrie", ma poi non vogliamo condividere la ricchezza che ne deriva dalla spoliazione di quei popoli? Chi siamo noi per stabilire dei confini? Chi ci dà questo diritto? Solo il fatto di aver avuto il culo di nascere da questa parte del mondo? Mi sembra un po' poco affidare alla fortuna il destino di altri uomini.
Ode all'ape Moltitudine di api! Entra ed esce dal carminio, dall'azzurro, dal giallo, dalla più tenera morbidezza del mondo: entra in una corolla precipitosamente, per affari, esce con un vestito d'oro e gli stivali gialli. perfetta dalla cintura, con l'addome rigato da sbarre scure, la testolina sempre pensierosa e le ali bagnate: entra in tutte le finestre odorose, apre le porte della seta, penetra nei talami dell'amore più fragrante, inciampa in una goccia di rugiada come in un diamante e da tutte le case che visita estrae il miele misterioso, ricco e pesante miele, spesso aroma, liquida luce che cade a goccioloni, finché al suo palazzo collettivo ritorna e nelle gotiche merlature deposita il prodotto del fiore e del volo, il sole nuziale serafico e segreto! Moltitudine d'api! Elevazione sacra dell'unità, collegio palpitante! Ronzano sonori numeri che lavorano il nettare, passano veloc...
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