Lo confesso: ho delle perplessità sull'adozione del figlio del partner per le coppie omosessuali.
Cerco di spiegarmi. Se una persona ad un certo punto della propria vita prende consapevolezza della sua inclinazione sessuale, penso abbia messo in conto e ben ponderato il fatto che non potrà avere una prole propria, non potrà riprodursi. Avrà fatto una scelta dolorosa, certo, ma consapevole che questa strada gli è preclusa. Per lo meno in modo naturale. A meno che, appunto, non si ricorra a degli artifici oppure all'adozione di bambini resi adottabili dalla legge.
Per restare al primo punto sugli artifici, in modo particolare per le coppie formate da due uomini, che volessero un figlio biologicamente proprio, si tratta di ricorrere evidentemente ad un utero in affitto. E qui si aprono degli indubbi problemi etici. Il primo è che potranno accedere a questo "diritto" solo quelle coppie benestanti che possono pagare una donna che porti in grembo un bambino per nove mesi che sa già che poi dovrà cedere in cambio di una remunerazione. E qui il problema etico è grande come una casa. Si può vendere un figlio? Si può portare in grembo una creatura dalla quale separarsi per soldi, tanto più se lo si fa non avendo particolari problemi economici di sopravvivenza? E se si ricorre ad una donna in stato di bisogno, non si configura un vero e proprio sfruttamento in linea con questo sistema di produzione che sfrutta le persone e le piega ai voleri dei più forti? E non è una mercificazione della vita su cui per altro si fonda il sistema capitalistico? Cosa c'è, non dico di sinistra, ma di progressista in questo?
Per le donne omosessuali il problema è sì altrettanto delicato, ma meno complicato, perché anche una donna single potrebbe ricorrere alla fecondazione assistita. Un strada percorribile anche per una coppia di donne omosessuali. Ma qui, a parte la donazione di spermatozoi, la gestazione per nove mesi è della mamma biologica che lo metterà alla luce conservando il legame con la creatura che si è portata in grembo. E del resto nel mondo animale, al quale pure noi apparteniamo, la funzione del maschio è essenzialmente fecondativa.
Ora, questa distinzione tra coppie omosessuali è chiaro che non poteva essere messa in una legge perché avrebbe determinato una discriminazione tra le persone in base al sesso di appartenenza. Una discriminazione che non sarebbe passata al vaglio della Costituzione che la vieta in ragione del sesso di appartenenza.
Diverso è il discorso di una persona che nel corso della propria vita abbia avuto una relazione eterosessuale dalla quale sono nati dei figli e che ad un certo punto si rende conto che le sue reali propensioni sessuali sono di altro genere. Quel figlio/i nel caso l'altro genitore biologico sia scomparso hanno diritto a crescere nella nuova famiglia ed essere eventualmente adottati dal partner non biologico nel caso malaugurato in cui anche l'altro genitore naturale a sua volta dovesse morire. Ecco, questi casi la legge avrebbe dovuto contemplarli per dare tutela giuridica ai minori che hanno diritto a vivere con le persone con le quali sono cresciute e conservano un legame. Evidentemente c'è stata pigrizia ad approfondire questo tema, da un lato, e dall'altro forse anche il timore che addentrarsi in questi meandri avrebbe fatto arenare la legge per il riconoscimento delle unioni civili.
Così come la legge avrebbe dovuto e potuto contemplare la possibilità della stepchild adoption per i figli avuti in adozione attraverso un percorso trasparente e documentato. Ci sono migliaia di bambini in Italia e sparsi nel mondo che non aspettano altro che avere una famiglia che li sappia accogliere, amare e crescere in un ambiente dove gli affetti sono la cosa più importante per la crescita e la formazione di un essere umano, indipendentemente dal sesso di appartenenza dei genitori adottivi. Cosa c'è di tanto sconvolgente nel riconoscere questo diritto, non alla coppia omosessuale in quanto tale, ma ai minori che hanno diritto ad una tutela giuridica?
E' evidente che i tempi per una legge così articolata non sono ancora maturi e allora, come dice Renzi, meglio portare a casa una legge sulle unioni civili seppur incompleta, piuttosto che nulla e impegnarsi nel frattempo a far maturare le condizioni per una diversa consapevolezza.
perfettamnet d'accordo.
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