Passa ai contenuti principali

"Genesi": Sebastião Salgado

Il giro del mondo in duecento fotografie del grande Sebastião Salgado fino all'11 maggio a Venezia, Palazzo Tre Oci.
Un percorso espositivo mozza fiato dal titolo "Genesi" in cui Salgado in dieci anni di fotografie nei diversi continenti del pianeta ci mostra quanto fragile sia l'equilibrio dell'ecosistema del pianeta. Salgado sembra dirci che solo le popolazioni tribali ancora esistenti con i loro usi e costumi sono in grado di vivere in simbiosi e armonia con la natura, di prendere da essa lo stretto necessario per sopravvivere con la consapevolezza ancestrale che un di più tolto alla natura altera gli equilibri e mette in discussione la sopravvivenza della specie e della natura. Una consapevolezza che l'uomo che vive nei paesi industrializzati ha perso in una rincorsa ad accumulare beni oltre ogni umana capacità di poterne godere. Ed è proprio ciò che sta alterando gli equilibri della terra. Le conseguenze sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti: cambiamenti climatici, deforestazione, aumento delle malattie, guerre come conseguenza di risorse che diventano sempre più scarse per uomini sempre più bisognosi di cose.
La mostra offre diversi spunti di riflessione, sulla potenza della natura, sul rapporto tra l'uomo e l'ecosistema, sui diversi ecosistemi del pianeta e le diverse condizioni ambientali, sulla fragilità della condizione umana. Un vero proprio giro del mondo in cui il grande Maestro della fotografia contemporanea ancora una volta è capace di parlare all'intimità di ognuno, a patto che la fotografia non diventi occasione di riflessione sui tecnicismi fotografici, ma sui contenuti che le immagini esprimono.

Commenti

Post popolari in questo blog

Israele-Palestina: un solo Stato per due popoli

Nel 2023 ha ancora senso pensare in termini di stati su base etnico-religiosa? Ha senso incaponirsi su uno stato per gli ebrei e uno per i palestinesi? Non ci si rende conto che sono proprio gli stati e i confini che creano le guerre? Non avrebbe più senso che ebrei e palestinesi vivessero insieme in pace come fratelli sulla stessa terra dei padri in un unico stato? Sono un sognatore? Forse! Ma sono in compagnia di chi diceva I have a dream. E la sinistra  invece di fare manifestazioni pro stato palestinese dovrebbe avere un orizzonte più ampio perché a questo servono le utopie: ad avere uno sguardo lungo che permetta di costruire un cammino. Senza cadere nella trappola  degli  opposti estremismi che si sostengono a vicenda. Hamas ha bisogno di Netanyahu e Netanyahu ha bisogno di Hamas. In mezzo, come ostaggi, i due popoli. Occorre sottrarsi a questo schema, che non vuol dire essere neutrali, ma sottrarsi alle tifoserie degli opposti estremismi. Rivendicare uno stato per ...

Il genocidio

A trentacinque anni di distanza credo valga la pena rileggere questo intervento che Pasolini tenne alla festa de l'Unità di Milano nel 1974 e pubblicato all'epoca da Rinascita . È di un'attualità impressionante. Si parla di genocidio dei valori, di crisi economica, di incapacità a distinguere "sviluppo" da "progresso" (quanto di più attuale quando tutti, anche a sinistra, ormai parlano solo di sviluppo e trascurano il progresso, tranne che nel dirsi progressisti a parole), del ritorno sinistro di valori propri della destra nazista.   Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Garzanti 1981, pag. 277.   Vorrete scusare qualche mia imprecisione o incertezza terminologica. La materia – si è premesso – non è letteraria, e disgrazia o fortuna vuole che io sia un letterato, e che perciò non possegga soprattutto linguisticamente i termini per trattarla. E ancora una premessa: ciò che dirò non è frutto di un'esperienza politica nel senso specifico, e per così di...

La convenienza della guerra in Ucraina

Non so nulla di geopolitica, ma come cittadino di questo mondo questa guerra nel cuore dell'Europa mi ha imposto alcune riflessioni.  E' inutile dire che il regime di Putin è un regime dittatoriale di stampo fascista, un regime brutale, trai i più brutali della storia recente dell'Europa. Per restare al nostro continente. Inutile dire che l'imperialismo russo è speculare all''imperialismo americano e animato dallo stesso spirito egemonico.  E' inutile anche dire che è sacrosanto il diritto dovere alla difesa degli ucraini e che questo va sostenuto con ogni mezzo perché la prepotenza di una dittatura non può diventare legge né qui e ora né mai. Detto questo resta la domanda: a chi conviene questa guerra nel cuore dell'Europa? Ovviamente, all'aggressore russo, per lo meno nell'immediato, i cui intendimenti imperialisti ed egemonici su quell'area sono evidenti; e poi ai fabbricanti di armi che come in ogni guerra si arricchiscono col sangue dell...