Nell'analisi di Luciano Gallino ("La lotta di classe dopo la lotta di classe, Edizioni Laterza), le ragioni per cui occorre difendere l'articolo 18.
"Il lavoro flessibile è per diverse ragioni un'espressione della flessibilità del movimento del capitale all'epoca della finanziarizzazione, estesa non solo alle attività economiche tradizionali ma ad ogni immaginabile attività umana. [...]
La ricerca di rendimenti elevati estesa a tutto il mondo richiede un capitale altamente mobile, ossia impone che esso si muova con grande flessibilità. Un gestore di fondi o un trader devono essere in grado di spostare milioni di dollari o di euro non appena scorgano sullo schermo del loro computer la possibilità di conseguire un guadagno trasferendo capitali da un impiego all'altro, da un pacchetto azionario o un fondo di investimento a un altro. [...] Questa ricerca di flessibilità del capitale, allo scopo di trovare in giro per piazze finanziarie del mondo gli impieghi più redditizi, ha trascinato con sé la necessità di imporre anche alla forza lavoro la massima flessibilità. [...]
In quest'ottica, la forza lavoro legata alla produzione di beni o servizi che appaiono offrire un rendimento non soddisfacente al fiume di capitali che circola per il mondo deve essere di conseguenza abbandonata al più presto, sostituita, tagliata, ridotta. Naturalmente può anche verificarsi il contrario, e cioè che la forza lavoro debba essere ampliata per far fronte a un mercato che cresce, grazie a un'iniziativa finanziaria o industriale che mostra di avere successo. Ma poiché nulla è stabile nel mondo finanziario, anche i nuovi posti di lavoro devono essere instabili.
Le occupazioni atipiche sono precisamente un modo per conseguire la massima flessibilità del lavoro, al fine di rispecchiare in misura soddisfacente la necessaria flessibilità di impieghi e di circolazione del capitale. IL lavoro a tempo indeterminato e a orario pieno implica complicate proceduredi licenziamento e comunque conflitti sindacali e sociali. Viceversa, se si moltiplicano i contratti di breve durata, sia pure regolari, o i lavori che uno svolge soltanto su chiamata, il problema è superato. [...]
Insomma, l'intera scena del mondo del lavoro è stata sconvolta per poter rendere i movimenti del lavoro il più possibile somiglianti ai movimenti del capitale in circolazine nel mondo".
Commenti
Posta un commento