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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Dragotto e Barbieri: due sconfitti per un ballottaggio

Due cose emergono con chiarezza dal ballotaggio tra Tagliani e Dragotto: la prima, è che il centro destra ferrarese non rappresenta la voglia di cambiamento dell’elettorato; la seconda, è che l’altro sconfitto di questa tornata è Giulio Barbieri. E non sarebbe la prima volta nemmeno per lui. Cercherò di spiegare perché. Tagliani ha vinto riconfermando i voti del primo turno, anzi aggiungendone 1810 di dote personale (98 in più rispetto alla dote personale portata il 7 giugno) alla somma dei voti delle liste che lo sostenevano nella prima tornata e che sono rimaste tali anche nella seconda, cioè senza apparentamenti. Infatti, la somma dei voti di lista della coalizione di centro sinistra era di 37.542 voti, mentre Tagliani al ballottaggio ne ha presi 39.352. Per Dragotto il ballottaggio ha portato 29.896 voti, mentre la somma dei voti delle liste che si sono apparentate per il secondo turno, era di 28.217 voti (+1.679 per il candidato del centro destra). Ora, le ipotesi che si possono f

L'utopia ha inforcato la bicicletta

Secondo Marc Augé l’utopia ha un luogo dove realizzarsi, la città, e un profeta - per parafrasare un altro francese, Didier Tronchet e il suo “Piccolo trattato di ciclosofia” - la bicicletta. Qui e ora l’utopia di città affrancate dall’assedio delle auto e dall’inquinamento può muovere i primi passi (pardon, le prime pedalate) dall’alto del sellino della bici, se solo le scelte politiche avessero il coraggio di imporre dei limiti all’ingresso nelle città al traffico motorizzato privato. Ma non bastano i divieti, occorrono infrastrutture: parcheggi periferici serviti da bus navetta e dotati di parcheggi di bici pubbliche; trasporto pubblico efficiente ed efficace. Solo così si può vivere la città nella sua pienezza, luogo di socializzazione e di incontri, in cui le strade possono tornare ad essere anche luogo di gioco spontaneo per i bambini come prima che la motorizzazione di massa li espropriasse di spazi e li trasformasse in moderni reclusi in un mondo artificiale, dove tutto per lor

Ferrara al ballottaggio. Premiati candidati della società civile

Tutto da rifare. Si va al ballottaggio. Già, perché il voto del 21 giugno è un altro voto. Si riparte, non da zero, ma quasi. Soprattutto per chi ha chiuso in testa il primo turno, la sfida sarà riconfermare i voti già presi, convincere gli incerti, fare aperture programmatiche ai possibili alleati, per quanto “pubbliche e con i cittadini”, come dice Tagliani. Per chi ha chiuso in testa il lavoro è dunque ancora più pesante, se non altro in termini di stress, tanto più che mancava un soffio alla promozione a giugno. E’ ovvio che Tagliani, così come Zappaterra per quanto riguarda il voto per la Provincia, può legittimamente pensare di dare per acquisiti i suoi voti, ma questo non lo autorizza comunque a pensare di avere la vittoria in tasca. Sarebbe un errore fatale per lui e la sua coalizione pensare che poiché lo scarto è così alto si potrà vincere al secondo turno a mani basse. E in questo la capacità di mobilitazione dei partiti che lo sostengono sarà fondamentale, così come qualche