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Visualizzazione dei post da dicembre, 2013

Renzi, il pericolo del revanscismo generazionale

La scuola Mediaset ha lasciato il segno sulla comunicazione del neo segretario del Pd. A Renzi, infatti, va riconosciuta una grande capacità di comunicazione, un’attenzione a toccare le corde sensibili dell’uditorio, a porsi come il capitano di una squadra. “Sono orgoglioso di voi” ripetuto varie volte. Devo confessare, però, che sentir parlare Renzi è stato un choc. Un discorso duro, dove non solo viene riaffermato il principio più volte ribadito della rottamazione, ma è stato lo sdoganamento, in più passaggi nei trentatre minuti di intervento, della contrapposizione generazionale, un principio pericoloso per la tenuta sociale. Anziani contro giovani, coloro che avrebbero fallito (a detta del neo segretario) contro coloro che hanno tutto da costruire e che finora sono stati esclusi dalla gestione del potere. Di una verità oggettiva (l’esclusione dei giovani dal potere decisionale) Renzi ne fa un assioma per rivendicare l’indispensabilità di un ricambio generazionale. “Tocca a n

Grazie per aver attraversato questa terra

Ricordo come fosse ieri la diretta Tv dell'uscita dal carcere di Mandela nel 1990 e la mia emozione per quell'uomo integro che nemmeno 27 anni di carcere duro avevano piegato. Il suo primo discorso fu di riconciliazione. Tutto il contrario di quanto ci si sarebbe potuto aspettare nei confronti dei suoi aguzzini bianchi. E fu lì che la storia del Sudafrica e del mondo cambiò. Un gigante della storia, un Uomo che ogni giorno non ha mai rinunciato ad essere Uomo. Grazie per aver attraversato questa terra. Comunque vada, non sarà stato invano.